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LA COMUNITA’ …

L’UNIONE FA LA FORZA

Tante persone insieme che lottano con forza e con gioia per uno stile di vita libero da sostanze: questa da 30 anni è la Comunità S. Francesco di Monselice.

La Comunità San Francesco

Tre decenni di sostegno alle famiglie con i problemi correlati all’uso di droga e di alcol; di accompagnamento personale a ragazzi e ragazze che hanno potuto nel tempo riavere una loro esistenza ed un futuro; di vicinanza garantita a moltissime situazioni di sofferenza.
Accattivante il colpo d’occhio che si offre a chi giunge nella sede e della Comunità S. Francesco, immersa nel verde della campagna e quasi ai piedi della magnifica propaggine dei colli Euganei che è il Montericco.

Per nulla separata dal contesto territoriale la Comunità S. Francesco, è tuttavia uno spazio-oasi nel quale le persone approdano volentieri percependo dal primo contatto di trovarsi in un luogo particolarmente adatto per una esperienza di cura di sé stessi.
La serenità del luogo unita alla professionalità raggiunta negli anni, consentono di aderirvi da subito con fiducia.
L’ispirazione francescana della Comunità sottolinea che il benessere della persona è innanzitutto una esperienza spirituale che può avere il proprio inizio già nel momento stesso in cui la persona si sente accolta e ascoltata.

LE OPPORTUNITÀ DATE DALLA
RESIDENZA IN COMUNITÀ

1. ALLENTAMENTO DI TENSIONI PERSONALI E FAMIGLIARI

2. SOSPENSIONE DELL’USO DELLE SOSTANZE

3. RIFLESSIONE E RIORGANIZZAZIONE SPIRITUALE

4. CONSAPEVOLEZZA E RESPONSABILIZZAZIONE VERSO LA PROPRIA SALUTE

5. IL PRENDERSI CURA DI SE’

6. INTERIORIZZAZIONE DI REGOLE PER UNO STILE DI VITA SANO

7. AVVIO DI NUOVE RELAZIONI FAMIGLIARI

8. INIZIO DELLA PARTECIPAZIONE SETTIMANALE AL CLUB ECOLOGICO TERRITORIALE

I FRATI

La Comunità S. Francesco è da sempre gestita ed animata da un piccolo gruppo di frati francescani dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, che ha il proprio cuore presso la Basilica di S. Francesco ad Assisi. Altro punto di riferimento è la Basilica di S. Antonio di Padova, – lui frate pure francescano della prima ora -, dalla quale sono partiti nel 1980 i frati che hanno fondato la Comunità S. Francesco.

Perché c’è in S. Francesco d’Assisi una profonda sensibilità per le situazioni umane di sofferenza e di marginalità. Ogni persona umana è per lui immagine di Gesù Cristo il Figlio di Dio che per amore si è caricato di tutto il dolore dell’uomo affinché il male diventasse superabile e l’umanità risplendesse della dignità che le spetta.

Perché i frati hanno voluto questa Comunità?
Fare compagnia ad uomini e donne che vivono in particolari difficoltà diventa una memoria viva e tangibile di quanto Dio Padre abbia a cuore ogni sua creatura e come provveda a tutti attraverso le mediazioni e le occasioni più varie. In questo senso anche una condivisione comunitaria, pur non centralizzando specifici temi religiosi, può trasmettere valori che umanizzano e indirizzano a mete sempre più alte di superamento dei condizionamenti negativi.

I frati della Comunità S. Francesco (quattro), trascorrono il loro tempo innanzi tutto a supporto spirituale nei momenti di maggior fatica delle persone e delle famiglie; sono accanto alle figure professionali impegnate in Comunità; fanno opera di sensibilizzazione all’esterno della Comunità circa le problematiche alcol droga correlate; condividono con i loro ospiti la mensa, gli incontri, nonché parte del tempo libero.

Si può dire che l’obiettivo principale dei frati è quello di aiutare le persone con problemi alcol droga correlate a realizzare una sorta di pacificazione interiore, in quanto – come insegna lo stesso Poverello di Assisi – , la pace del cuore è la condizione per ogni altro benessere fuori i noi, in tutte le accezioni. Una proposta di pace con se stessi, con le proprie storie personali, con la propria famiglia, con il più ampio scenario dell’esistenza.

I nostri Programmi

La comunità oggi accoglie persone (maschi e femmine) dipendenti da sostanze psicoattive (droghe illegali, psicofarmaci ed alcool), per un periodo indicativo di nove mesi.

Durante tale periodo, alle persone residenti in comunità, viene offerto un ambiente accogliente e sereno all’interno del quale è possibile innanzitutto staccarsi dalle sostanze e, contemporaneamente, riflettere seriamente sul proprio stile di vita.

Per realizzare ciò la comunità propone incontri individuali e di gruppo, incontri familiari, attività ergoterapiche ed attività sportive. Gli ospiti sono seguiti, nella loro vita quotidiana, da operatori qualificati e sono accompagnati, lungo l’arco delle ventiquattr’ore, dalla costante presenza dei frati.
Terminato, poi, il periodo residenziale all’interno della comunità, il programma continua attraverso la partecipazione settimanale ai gruppi di auto-aiuto multifamiliari.

AIcoldipendenti

Programma residenziale per persone con disagi alcol correlati

La casa sul monte.

Sulla sommità del Montericco, fantastico davanzale a tutto tondo su larga parte della pianura veneta a trecentoquaranta metri sul mare, è situata la sede del programma della Comunità S. Francesco per persone che hanno sviluppato seri problemi con l’alcol.

La bellezza del sito in ogni stagione dell’anno, tra boschi di roveri e di castagni, favorisce quella tranquillità che è necessaria ad un recupero di energia e di salute integrale.

A Montericco le persone trovano, oltre ad meraviglioso scenario naturale, la compagnia di altre persone con cui condividere il cammino, oltre ad una équipe di operatori professionali.

La presenza continuativa di un frate francescano della Comunità completa l’attenzione rivolta costantemente, anche da un punto vista spirituale, alle persone inserite nel programma.

La ricchezza del programma è data, oltre che dalla lunga esperienza sul campo da parte della Comunità, dal mutuo aiuto e sostegno tra i partecipanti, nonché dai momenti di partecipazione delle famiglie, parte importante dell’intero programma

Le persone accolte nel programma vengono aiutate in modo interdisciplinare ad accettare se stesse riconoscendo la necessità di essere aiutate, e soprattutto ad riappropriarsi del proprio benessere, attraverso una nuova cura rivolta a se stesse.

Dettaglio Programma:

Il programma residenziale terapeutico specialistico accoglie persone e famiglie che hanno sviluppato nel tempo problemi correlati all’uso di alcol e prevede una residenzialità breve. La cornice teorica di riferimento è rappresentata dall’approccio ecologico/sociale che considera il comportamento di una persona, compreso il comportamento del bere, all’interno della famiglia e della comunità nella quale la persona vive. L’inserimento nel programma è preceduta dal SER.D. di competenza. La fase residenziale non esclude un lavoro con la famiglia; infatti la scelta di accogliere la persona con problemi alcol correlati e la rispettiva famiglia appartiene alla storia della Comunità San Francesco e pone le sue radici in una collaborazione dal 1984 con il prof. Vladimir Hudolin ideatore e promotore su scala mondiale dei Club degli Alcolisti in Trattamento, dal 7 novembre 2010 ridefiniti come Club Alcologici Territoriali. Per rendere operativa la scelta di coinvolgimento del sistema familiare il programma chiede ai familiari più significativi di essere partecipi, per quanto possibile, ai momenti comuni che sono previsti nel corso dei tre mesi di trattamento standard. Questo approccio consente alle persone con problemi alcol correlati di rapportarsi continuamente con gli altri, mettendosi in discussione, per accrescere, comunicare e condividere la propria condizione personale e famigliare. Il programma residenziale offre l’opportunità di allentare le tensioni personali e famigliari mediante un momento di separazione; consente un passaggio meno doloroso alla sospensione dell’uso dell’alcol; permette alla persona di sperimentarsi capace di aver cura della propria salute e di sentirsi responsabile delle proprie scelte. Riassumendo, i punti qualificanti il programma, sono cinque: il già ricordato lavoro con la persona la famiglia (colloqui terapeutici individuali e famigliari), incontri terapeutici di gruppo, laboratori, spazi di ergoterapia , gestione del tempo libero, sperimentazione della partecipazione al C.A.T. (Club Alcologico Territoriale) più vicino alla residenza abituale, nonché il libero accesso ad approfondimenti spirituali e religiosi.

Tossicodipendenti

Servizio residenziale per dipendenza da sostanze psicoattive (tipo B)The concept of business growth The use of the regeneration of trees.

Servizio residenziale terapeutico ed educativo personalizzato, rivolto a donne e uomini che hanno sviluppato sofferenze con l’uso di droghe.

La persona  e la sua famiglia, hanno la possibilità di sperimentare ed apprendere in un tempo e spazio ben definito: attività, ruoli e modalità relazione più funzionali; finalizzati a un benessere fisico-psichico-sociale e spirituale.

I frati, le figure professionali, le persone in residenza, le loro famiglie: costituiscono “un’insieme educante”; in questo contesto, la costruzione di relazioni autentiche permettono lo sviluppo di una relazione di fiducia e cambiamento.

untitledIl programma si concretizza nella definizione di un progetto terapeutico riabilitativo individualizzato.

Il servizio, con la sua equipe multidisciplinare, ha come scopo di permettere ad ogni individuo di riconoscere le proprie risorse e potenzialità  interiori  stimolando  un nuovo progetto esistenziale.

Il programma terapeutico riabilitativo residenziale ha la durata media di un anno.

L’inserimento è preceduto da una richiesta da parte del Ser.D. di competenza (Servizio per le dipendenze delle Aulss ).

Per  l’accesso sono necessari alcuni colloqui conoscitivi, sia della persona che della famiglia.

Successivamente la persona e la sua famiglia  verranno invitate a partecipare agli incontri multifamiliari di accoglienza che si tengono settimanalmente presso la comunità (il mercoledì dalle 18.30 alle 20.00).

Dettaglio Programma:

Gli strumenti educativi e terapeutici:

  • gruppi educativi specialistici;
  • gruppi psicoeducativi;
  • gruppi terapeutici e psicoeducativi rivolti alle famiglie coinvolte nel programma (ospiti e familiari assieme);
  • ergoterapia;
  • assessment ed inquadramento psicodiagnostico;
  • colloqui psicologici individuali o di gruppo;
  • gruppo di psicoterapia sperimentale per cocainomani;
  • attività esperienziali di ippoeducazione;
  • attività di gruppo esperienziali outdoor;
  • sostegno alla genitorialità;
  • colloqui psicologici familiari di monitoraggio;
  • sostegno farmacologico e psichiatrico;
  • esperienza di volontariato sociale;
  • approfondimenti di tematiche spirituali;
  • mindfulness;
  • attività sportive e del tempo libero.

Il programma residenziale per tossicodipendenti fa riferimento ad un modello sistemico, ecologico sociale integrato. L’equipe è composta:

  • Direttore responsabile
  • 1 psicologo
  • 1 psicoterapeuta
  • 5 educatori professionali
  • 1 psichiatra
  • 1 supervisore
  • 1 amministrativo
  • 1 infermiere
Madre-Bimbo

Programma residenziale per madri tossicodipendenti e alcoldipendenti con i loro figli

ped0aca6e229f77a8bb541b20a115742E’ bello nascere anche nella Comunità S. Francesco !
Madre-Bambino
La felice collocazione ambientale, gli spazi appropriati, nonché la professionalità raggiunta, hanno permesso alla Comunità S. Francesco di aderire ad un avvincente progetto: sostenere la diade madre bambino in momenti molto difficili quali sono quelli in presenza di un uso prolungato i sostanze psicoattive.

La Comunità ha accettato con molta determinazione la sfida di aiutare giovani donne con problemi di droga e di alcol nel portare aventi una gravidanza e nella gestione della maternità.

La maternità si presenta infatti come occasione unica ed irrepetibile per rendere più consapevole e disponibile una donna a liberarsi dalla droga per dedicare se stessa al proprio figlio.

Naturalmente padri e madri non ci improvvisa, e allora ecco il senso di un accompagnamento comunitario che volta a volta motiva, sostiene ed integra l’impegno delle mamme o delle coppie che hanno accolto liberamente accolto un figlio

Dettaglio Programma:

Il programma residenziale Madre-Bambino è un servizio specialistico che ha la finalità di accogliere madri o coppie genitoriali, che abbiano sviluppato problematiche connesse all’uso di sostanze psicoattive, con i propri figli in età compresa tra gli 0 e i 6 anni, o nascituri. Il programma permette al bambino di non subire l’angoscia di separarsi dalla propria madre e aiuta la stessa a stabilire una relazione sufficientemente adeguata con il proprio figlio. Durante la permanenza in Comunità le madri e le coppie genitoriali lavorano su molteplici obiettivi terapeutici sia individuali che genitoriali, al fine di promuovere una crescita e una maturazione dell’individuo e delle sue competenze personali, relazionali e genitoriali. Momenti dell’azione terapeutica: gruppi educativi settimanali, attività ergoterapia, terapia di coppia, terapia individuale, laboratori senso- motori, incontri terapeutici sulla relazione madre bambino, gruppo genitorialità, gruppo multifamiliare settimanale, libero accesso a consulenze di carattere spirituale e religioso. L’inserimento nel programma è condizionato da una richiesta precisa da parte dei servizi competenti : Ser.D., Comune, ecc. Sono previsti colloqui conoscitivi per valutare la richiesta e la motivazione, sia della persona che della famiglia, ad entrare in programma. Prima dell’ingresso in comunità viene sottoscritto il contratto terapeutico che definirà le condizioni, i diritti, i doveri, le regole del vivere in comunità nonché i tempi del programma.

Reinserimento

Programma semi-residenziale per persone con disagi alcol/droga correlati

Reinserimento-d6Costruirsi una effettiva capacità di autonomia, questo è il problema!
Reinserimento
Per alcune persone, dopo un programma residenziale ben concluso, si apre la fase delicata e complessa del rientro nel proprio contesto quotidiano di vita normale, nella società.

Pur restando significativo e quotidiano (per almeno 6 ore) il rapporto con il programma e con la sede della Comunità, questo è il momento della diminuzione del contenimento e della protezione, con la possibilità di sperimentarsi nella concretezza di una vita senza sostanze, aperta a nuove prospettive, in tutte le più significative direzioni.

L’affiancamento di una èquipe specifica da parte della Comunità, consente una costante verifica del cammino e del raggiungimento degli obiettivi intermedi, in un clima rassicurante di amicizia e di stima.

Dettaglio Programma:

Il programma accoglie persone con problemi correlati all’uso di droghe e di alcol che hanno terminato il programma terapeutico riabilitativo residenziale. Il programma ha una durata massima di un anno. Il programma si concretizza in un progetto individualizzato, condiviso con il SER.D inviante, la stessa persona interessata e la sua famiglia. L’accesso al programma semi-residenziale avviene attraverso la richiesta del Servizio inviante in accordo con la persona interessata e la sua famiglia. Obiettivo generale del programma è di attivare nella persona dei processi di sviluppo che contribuiscano a rendere la stessa persona soggetto attivo, artefice del proprio cambiamento e della propria progressiva autonomia rispetto ad uno stile di vita libero da sostanze, rispetto all’inserimento sociale e lavorativo, rispetto a nuove relazioni sociali ed affettive, rispetto all’impiego del tempo libero e del momento ricreativo. Ogni persona riceve: un accompagnamento individualizzato nello sperimentarsi quotidianamente in situazione non protetta esterna alla Comunità, un sostegno psicologico con incontri individuali, la partecipazione a gruppi settimanali di auto mutuo aiuto, la facilitazione per una relazione costruttiva con la famiglia e con il territorio, oltre al libero accesso all’approfondimento di tematiche spirituali e religiose.

Clero

Papa Francesco-8“Essere misericordiosi deve essere il nostro primario impegno comune.”

 

 

PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA

La Comunità accoglie consacrati, diocesani e religiosi, che presentano disagi legati a Dipendenze Patologiche, sia da sostanze tipo alcol , droghe, farmaci, ma anche riferitesi a comportamenti , come compulsioni alimentari, gioco patologico, workaholic, shopping compulsivo, dipendenza da internet, compulsioni sessuali, hikikomori, ecc.. Nelle problematiche di dipendenza sono associate anche a disturbi psicopatologici, le problematiche concomitanti riscontrate di frequente sono : disturbi dell’umore, blocchi affettivi, disturbi di personalità. L’abuso di alcol fa degenerare la persona nelle sue diverse componenti, compresa la cura di se.

CARATTERISTICHE DELLA COMUNITA’ E DEL PROGRAMMA

Ai fratelli viene offerto un ambiente protettivo, contenitivo e non giudicante dove possono trovare spazio di condivisione e proiezione le loro difficoltà e le sofferenze di vita trascorsa fino a quel momento. In un ambiente sereno, ex eremo, sono accompagnati nella vita quotidiana da educatori di comunità, e viene dato loro un servizio di psicoterapia individuale settimanale, terapia di gruppo settimanale, consulenza psichiatrica e accompagnamento spirituale. La giornata è scandita da orari precisi: tempi di preghiera comunitaria, attività terapeutiche, educative e sociali.

Il nostro approccio ha un’epistemologia sistemico relazionale, integrata nella visione ecologica francescana , per cui riteniamo fondamentali le relazioni e la ritessitura di eventuali buchi presenti nel sistema , contesto della persona.

santino3MODALITA’ D’ACCESSO

L’accoglienza avviene in genere su segnalazione di un Superiore o di un Vescovo, e nel caso in cui ci sia una richiesta diretta dell’interessato si tende a coinvolgere l’Ordinario, che viene poi coinvolto nel percorso terapeutico. E’ necessario che ci sia un colloquio di conoscenza per valutare reciprocamente l’idoneità del percorso terapeutico.

Già nel primo colloquio si richiede la presenza del Superiore o Vescovo per riconfermare la sua paternità nell’accompagnamento del fratello sofferente della sua comunità.

CONTINUITA’ INTEGRATIVA (DOPO RESIDENZA)

Al termine della residenza ci si rincontra con il Superiore o Vescovo per fare assieme il punto della situazione e discutere assieme quale può essere la collocazione o mansione migliore per il fratello che è in evoluzione, in un’ottica di mettere al primo posto la persona e non il servizio.

Per chi lo desidera viene offerta la possibilità di accompagnamento con colloqui psicoterapeutici quindicinali o mensili.

La persone con dipendenza da sostanze, alcol o altre sono sollecitate a frequentare gruppi di auto ( CAT o AA ) nel loro territorio di residenza.

Nel caso in cui durante la residenza si fossero evidenziate problematiche vocazionali , esistenziali o altre non affrontate o non ricollocate armonicamente nella persona, si dà indicazione di proseguire la crescita personale presso altre comunità specialistiche per consacrati.

Dettaglio Programma:

I sacerdoti coabitano con secolari che soffrono problemi alcol-correlati, nel reciproco rispetto delle similitudine e delle differenze. La condivisione della vita quotidiana stimola ed aiuta ai consacrati a sperimentare una spiritualità vissuta nelle piccole cose ordinarie con gli altri.  Tutto ciò si concretizza nella relazione di dialogo reciproco dove il vissuto può mostrare che la Chiesa è un ospedale da campo, in cui tutti siamo allo stesso tempo curanti e curati.

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